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i cavalleggeri di monferrato 175


E Milano?!.... Milano scorderà la gratitudine che deve allo sventurato amico, che venne a giuocare sui nostri campi, per la nostra libertà, corona e vita?.... Scorderà Colui che un giorno, imperante Cesare, stringeva in pugno il più incensato scettro d’Europa?.... Colui che, colpito dalla sventura, dorme il sonno dei morti, lontano dalla patria, accanto all’unico figlio — fulgida speranza della sua Casa e dell’Impero — tragicamente ucciso, nel sorriso della vita, dalla inconscia zagaglia dei barbari?!....



E scorderà, Milano, che Napoleone e Vittorio Emanuele, alleati sui campi di battaglia, alla distanza di pochi anni, ma nel medesimo mese, e nel medesimo giorno, morirono, l’uno esule a Chiselhurst, l’altro trionfatore a Roma?!....

— Se noi scordiamo Sedan, voi dovreste scordare Mentana — consigliava il repubblicano; e, nel dirlo, forse sapeva, come noi sappiamo, che la stessa Roma, posta a pochi chilometri dalla tragica terra bagnata dal sangue dei fratelli Cairoli, la stessa Roma, dimenticando l’offesa, intitolava una delle sue nuove vie.... al nome di Napoleone III. Non sia detto che Milano, posta fra Montebello, Turbigo, Balestro, Magenta, Melegnano e Solferino, quell’offesa non l’abbia ancora dimenticata!....

Ma se Milano, moderna, dimentica, spetta a noi vecchi radoteurs, a noi partecipi e testimoni di quei fatti e di quei giorni, levare alta la voce,