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162 | parte prima |
correva, a tempo debito: tanto più che un pezzo governato dalla sua sezione mancava dell’avantreno per essere andato un momento prima per munizioni. Il sergente Martinoli si distinse nell’aiutare e guidare i giovani esploratori, e fu l’ultimo a ritirarsi, non avendo voluto lasciare il campo senza far condurre in salvo il Noirat. Onde rendere informata la S. V. d’ogni individuo, non bisogna che tralasci di dire due parole di lode del signor dottore in 2ª, il quale portò le sue cure a vari feriti sotto il fuoco del cannone, avanti lo stesso squadrone, e fu ammirato da quanti lo videro.
Il pelotone esploratori della parte destra, comandato dal bravo cav. Della Rovere, si portava avanzando a destra, e avvisato dalla fanteria che una cascina era occupata dagli austriaci tosto vi si portò contro, il sergente Crescio fu il primo, quindi il cav. Della Rovere accompagnato da caporale Contat, dal soldato volontario Pullè, appuntato Ravoire, soldati Rischis, Deambrogio e Mandreri; e obbligarono quindici tirolesi, con il loro capitano a rendersi prigionieri.
Il capitano consegnò la sciabola e la sciarpa nelle mani del cavaliere Della Rovere, i prigionieri furono divisi colla fanteria, e i nostri seguitarono a far ritirare precipitosamente molti tirolesi che molestavano alquanto nella campagna.
Terminata la ritirata, e dopo breve tregua, lo squadrone riprese il suo posto di scorta alla 5ª batteria; e, se non erro, verso le 4, vedendo che l’infanteria, stanca e lassa, indietreggiava in gruppi piuttosto vistosi, portai la sezione di sinistra avanti, ed i miei soldati animavano col grido e coll’esempio i compagni di armi a portarsi avanti; in questa circostanza perdetti il soldato Rasino, colpito da una palla di fucile alla testa. Il soldato volontario Franchelli che teneva fuori rango per servizio speciale, si distinse in ogni circostanza. Riunì molti fuggiaschi e una volta riuscì a condurre un drappello molto numeroso sino sotto la cascina detta Bianca, servendosi del rido: Viva il Re!
La sezione comandata dal conte Fè, faceva camminare avanti altri drappelli. All’ultima salita si fece battere la carica da tre tamburi, ma la morte del colonnello cav. Carminati rese vani i nostri sforzi. L’artiglieria avanzava molto. Dopo breve riposo, aiutati piuttoso vigorosamente dalla sinistra, per l’efficace effetto delle artiglierie dirette dal maggiore conte Thaon di Revel, finalmente si riuscì ad occupare la posizione.
L’artiglieria prese posizione; parte della fanteria pure, ed io col consenso del capo dello stato maggiore cav. Ricotti, mi portai con tutto lo squadrone al fianco destro dell’artiglieria, come parte più debole, coprendomi coll’inclinazione del colle.
I cannoni da ambo le parti avevano quasi cessato il fuoco; la mo-