— Fioei couragi e ananz! — grida il capitano con voce tonante — Al galoppo!... Caricat!...
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Conte Alberto La Forest.
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Prima, contro un quadrato di destra.... poi, contro uno di sinistra... con due cariche, sbaragliamo gli ultimi reparti austriaci che ancora tenevano testa; e che, salutati dalle nostre artiglierie, si posero in fuga verso Pozzolengo.
Ma qui lasciamo finalmente la parola al rapporto ufficiale del prode capitana Avogadro: rapporto ch’è l’ubi consistam di questa parte del nostro lavoro, e che riassume fedelmente l’opera del secondo squadrone Monferrato nella memoranda giornata del 24 giugno l859. È diretto al colonnello comandante allora il Reggimento, conte Alberto Laforest de Divonne, del quale diamo un ritratto fatto negli ultimi anni della sua vita gloriosa.
Reggimento Cavalleggeri di Monferrato
Secondo Squadrone.
“Nella giornata del 24 giugno, alle ore 12 circa, la S. V. mi comandò di scorta alla 5² batteria comandata dal capitano di Bassecourt. Quando la batteria fu in posizione, una sezione ne proteggeva il fianco sinistro, l’altra il fianco destro. Ordinata la ritirata, un plotone d’ogni sezione si distese in foraggeri per coprire e proteggere la ritirata dell’artiglieria e di qualche battaglione della Brigata Pinerolo, i quali eseguirono sotto un micidiale fuoco una ritirata modello. In questa operazione perdetti il bravo soldato Noirat, il quale fu gravissimamente ferito in una coscia e morì subito dopo l’operazione chirurgica; il cavallo suo restò sul posto. Mi è ben grato di poter riferire, al signor comandante del Corpo, che i soldati tutti tennero un contegno lodevolissimo, sebbene fosse la prima volta che veramente si trovassero sotto il fuoco. Il tenente conte Girolamo Fè si condusse mirabilmente bene; non solo per essere fermo, ma mostrando intelligenza molta nel trasportare la sua sezione dove oc-