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i cavalleggeri di monferrato 141

menti ci accompagnerà, con infinita dolcezza, in quel resto che abbiamo ancora da vivere; e ci farà sembrare meno duro il nostro letto di morte....

A voi, a voi giovani ufficiali, lasciamo in eredità queste sante memorie; augurando che quei giorni possano ancora rinnovarsi per voi, a maggior gloria dell’esercito, a maggior grandezza della Patria!

Detto ciò, rientriamo nelle righe!

Passiamo, di volo, quattordici giorni; e da quel memorabile 7 di giugno, fermiamoci un momento al 21 dello stesso mese; quando cioè la nostra divisione passato il Chiese, veniva a soggiornare a Desenzano.

Quivi fece sosta pure il reggimento Monferrato, ad eccezione del primo squadrone che, come avanguardia, fu mandato agli avamposti, fissando il campo a Rivoltella.



Diamo un breve cenno della situazione dei tre eserciti: il Sardo, il Francese e l’Austriaco.

La I e la V divisione dell’esercito Sardo, erano a Lonato. La II, a Calcinate. Il Corpo di Garibaldi, e la IV divisione — Cialdini — in Val di Chiese, verso Gavardo, a protezione del nostro fianco sinistro.

I francesi, un po’ arretrati, stavano alla nostra destra, sulla linea Montechiari-Carpenedolo.

L’esercito austriaco era sulla sinistra del Mincio, sotto gli ordini diretti dell’Imperatore, diviso in due armate: la prima a Valeggio, la seconda a Mozzecane.

Tutti i ponti sul Mincio erano stati conservati; anzi gli austriaci ne avevano costruiti altri due, a Goito e a Ferri; e tenevano occupati sulla sponda destra, Goito, Volta e Monzambano. Ciò che avrebbe potuto indurci a credere che la loro intenzione fosse quella di ripassare il Mincio. E se noi, giunti al Chiese, avessimo spinto le nostre esplorazioni fino al successivo corso d’acqua, come buona regola d’arte avrebbe richiesto, ci saremmo accorti, fino dal 21, della loro presenza sulla sponda destra del fiume.