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130 parte prima

II.


Montebello. — Canrobert e la cavalleria piemontese. — Il Generale Mollard. — Poplimont. — Baraguey d’Hilliers. — Tommaso Morelli di Popolo. — Tutti feriti. — Carlo Medici di Marignano. — Franco Fadini. — Orologio intelligente. — Morte di Morelli. — I Lancieri di Novara. — Morte di Govone. — Morte di de Blonay. — Morte di Onofrio Scassi. — Plutarco.

Il reggimento Cavalleggeri di Monferrato, abbandonato sul Ticino il contatto coll’esercito austriaco, era stato diviso in due parti, e veniva assegnato ai primi Corpi francesi, ch’erano giunti in Piemonte senza cavalleria.

Il primo e secondo squadrone venivano addetti al Corpo di Canrobert a Valenza. — Canrobert, colui che diceva: — “Quando ho la cavalleria piemontese
Generale Mollard.
davanti a me, prendo tranquillamente il mio bagno, e riposo fra due guanciali!„

Il terzo e il quarto squadrone, a quello di Baraguey d’Hilliers, a Voghera. E non fu che dopo la battaglia di Magenta, che il nostro primo mezzo reggimento venne riunito all’altro mezzo, reduce dal cruente combattimento di Montebello; e, ambidue uniti, furono destinati alla III Divisione piemontese, comandata dal bravo generale Mollard.

Montebello?!....

Come scrivere questo nome e non parlarne?

Il conte A. di Bagnolo, maggiore allora nel reggimento che per l’appunto Montebello s’intitola, illustrò quella giornata con una dotta e bella conferenza pubblicata nella Rivista di Cavalleria di parecchi anni fa. E, prima ancora, ne scrisse con intelletto d’amore quel bravo Quinto Cenni, del quale abbiamo parlato; e, recentemente, se ne occupò il capitano Lomonaco, benemerito fondatore di quell’aurea pubblicazione ch’è Il Giornale del Soldato. — Il Lomonaco, che qui ringraziamo pel cortese