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vecchi fasti 101

II.


Benedetto Cairoli. — Piero Correr. — Nicostrato Castellini. — Giulio Adamoli — Antonio Frigerio. — Giuseppe Missori — Giacomo Battaglia. — Giuseppe Robecchi. — Carlo Samhucco. — Federico Rossi.


Facciamo seguire, alla raccolta fotografica dei volontari Lombardi, e Veneti, delle guerre dalla indipendenza, l’effigie di alcuni illustri patriotti, i quali portarono il tributo della loro
 
Pietro Correr.
opera e del loro sangue alla unità della patria. Sono questi i ritratti di Benedetto Cairoli, di Nicostrato Castellini, di Giuseppe Missori, di Giacomo Battaglia, di Giuseppe Robecchi. E riproduciamo, insieme agli altri, anche il ritratto del conte Piero Correr, veneziano, per riparare, in qualche modo, a quell’ingrato oblìo nel quale fu lasciato fino ad oggi il suo nome.

Discendente questi da una antica e illustre famiglia patrizia, era figlio dell’ultimo podestà di Venezia — il conte Giovanni — il quale non aveva nascosto, prima della rivoluzione, le sue debolezze per la Corte Austriaca. Scoppiata la rivoluzione del marzo del 1848, essendo ben noti i sentimenti liberali e patriottici del giovane Piero, questi fu subito scelto quale ordinatore, e comandante della IV Legione di Milizia mobile — dei fasti della quale parlano ancora i forti di Brondolo e di Malghera.

Caduta Venezia nell’agosto del 1849, Piero Correr, esule in Piemonte, avendo dato alla patria quasi tutto l’avito patrimonio, accettò, per vivere, un modesto impiego nell’amministrazione ferroviaria della nuova Italia.

Sorta l’alba del 1859, egli si recò a Milano quale Capo del Comitato Veneto, creato per assistere i suoi concittadini, e vagliare i titoli di coloro che avevano bene meritato dalla patria, sì nella difesa di Venezia del 1848-49, come nella campagna di guerra del 1859; e a Milano egli fu uno