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benemerito Circolo della gioventù cattolica di Bologna fece agli italiani, invitandoli a concorrere con un’offerta qualunque perchè nel giorno 23 corrente venga presentata umilmente al S. Padre l’elemosina di una Messa, colla preghiera alla Santità Sua che si degni di celebrarla per la pace e salvezza d’Italia.

Per parte Nostra però, mentre contribuiremo con tutte le Nostre forze a questo santo divisamento, non osiamo farvi alcuna istanza su di ciò, paghi abbastanza del modo con cui siete sempre concorsi, in un co’ vostri parrocchiani, a sovvenire principalmente in quest’anno gli estremi bisogni del Vicario di G. Cristo.

Raccomandiamo invece caldamente che nel giorno 23 sia celebrata, coll’aggiunta alle altre Collette di quella pro gratiarum actione, una Messa a comodo del popolo, preceduta dal suono a festa delle campane per un discreto tempo, ed inculchiamo ai fedeli d’intervenirvi, formando intenzione di assistere a quella che celebrerà in Roma il S. Padre nel mattino stesso.

E siccome in detto giorno sarebbe difficile ai fedeli l’accostarsi ai SS. Sacramenti, Noi perciò determiniamo di fissare per questo uopo la domenica successiva (27), ordinando:

1. Che alla sera antecedente si suonino a festa le campane.

2. Che dai M. Rev. Parrochi e dal Clero si faccia di tutto perchè possa aver luogo una Comunione generale accompagnata dal solito canto delle lodi, anche a manifestazione della comune esultanza.

3. Che allo stesso fine si canti ad ora conveniente, colla maggior solennità possibile, la santa Messa, e si aggiunga la Colletta pro gratiarum actione.

4. Che finalmente alla sera abbia luogo il canto dell’Inno di ringraziamento prima della benedizione e venga preparato il popolo mediante analogo discorso.

Non sarà difficile ai sigg. Parrochi tessere questo discorso secondo la capacità delle rispettive popolazioni, tanto più che