Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Caprigne? e quella putrida e bavosa
Isdentata caverna? Sa. O scelerata
A me questo? Co. à te questo. Sat. à me ribalda?
Cor.A te caprone. Sa. Ed io con queste mani
Non ti trarrò cotesta tua canina
Ed importuna lingua? Co. se t’accosti
E fossi tanto ardito. Sa. In tale stato
Una vil femminuzza? in queste mani?
E non teme? e m’oltraggia? e mi dispregia?
Io ti farò. Co. che mi farai, villano?
Sat.I’ti mangerò viva. Co. E con qua’ denti,
Se tu non gli hai? Sa. o ciel, come il comporti?
Ma s’io non te ne pago vien pur via.
Cor.Non vò venir. Sat. Non ci verrai malvagia?
Cor.Nò mal tuo grado nò. Sa. tu ci verrai
Se mi credessi di lasciarci queste
Braccia. Co. non ci verrò, se questo capo
Di lasciarci credessi. Sa. hor sù veggiamo
Chi di noi ha più forte, e più tenace,
Tu il collo, od io le braccia. tu ci metti
Le mani? nè con questo anco potrai
Difenderti, perversa. Co. hor’il vedremo.
Sat.Sì certo. Co. Tira ben satiro, à dio,
Fiaccati il collo. Sa. oime dolente, ahi lasso
Oime il capo, oime il fianco, oime la schiena
O che fiera caduta. à pena i’ posso
Movermi, e rilevarmene. è pur vero
Ch’ella sen fugga, e qui rimanga il teschio?
Oh maraviglia inusitata; ò Ninfe