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ATTO SECONDO
SCENA III
SILVIO, DORINDA.
U non hai alcun male, al rimanente;
Dov’è la damma, che promessa m’hai?
Dor.La vuoi tu viva o, morta? S. io non t’intendo.
Com’esser viva può se ’l can l’uccise?
Dor.Ma se ’l can non l’uccise? Sil. È dunque viva?
Dor.Viva. S. Tanto più cara; & più gradita
Mi fia cotesta preda: e fù si destro
Melampo mio, che non l’ha guasta, ò tocca?
Dor.Sol è nel cor d’una ferita punta.
Sil.Mi beffi tù Dorinda, o pur vaneggi;
Com’esser viva pu nel cor ferita?
Dor.Quella damma son io,
Crudelissimo Silvio,
Che senza esser attesa,
Son da te vinta, e presa:
Viva, se tù m’accogli,