Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
M’hai detto consapevole Corisca.
Tu vanne al fonte, e là m’attendi, dove
Teco sarò quanto più tosto anch’io.
Mir.Vanne felicemente, il ciel ti dia
Di cotesta pietà quella mercede
Che dar non ti poss’io cortese Ergasto.
ATTO SECONDO
SCENA II.
DORINDA, LUPINO, SILVIO.
DEL mio bello, e dispietato Silvio
Cura, e diletto avventuroso, e fido;
Foss’io sì cara al tuo signor crudele,
Come sè tu Melampo, egli con quella
Candida man, ch’à me distringe il core
Te dolcemente lusingando nutre,
E teco il dì, teco la notte alberga;
Mentr’io, che l’amo tanto, in van sospiro,
E ’nvano il prego, e quel che più mi duole
Ti dà si cari e si soavi baci,