Pagina:Pastor fido.djvu/46


   Di queste nozze havendo
   Vegghiata una gran parte della notte,
   Alfin lunga stanchezza
   Recò negli occhi miei placido sonno,
   E con quel sonno vision si certa,
   Che di vegghiar dormendo
   Havrei potuto dire.
   Sopra la riva del famoso Alfeo
   Seder pareami à l’ombra
   D’un platano frondoso,
   E con l’hamo tentar ne l’onda i pesci;
   Ed uscire in quel punto
   Di mezzo il fiume un vecchio ignudo e grave,
   Tutto stillante il crin, stillante il mento,
   E con ambe le mani
   Benignamente porgermi un bambino,
   Ignudo e lagrimoso;
   Dicendo, ecco ’l tuo figlio
   Guarda, che non l’ancidi,
   E, questo detto, tuffarsi ne l’onde.
   Indi tutto repente
   Di foschi nembi il ciel turbarsi intorno,
   E minacciarmi horribile procella;
   Tal ch’io per la paura
   Strinsi il bambino al seno,
   Gridando, ah dunque un’hora
   Me’l dona, e me’l ritoglie?
   Ed in quel punto parve,
   Che d’ogn’intorno il ciel si serenasse,