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O pensieri, o desiri
Non meno ingiusti, che fallaci, e vani.
Dunque d’una innocente
Hò bramata la morte
Per adempir le mie sfrenate voglie?
Sì cruda fui? sì cieca?
Chi m’apre hor gli occhi? ah misera che veggio?
L’horror del mio peccato,
Che di felicità sembianza havea.
Cho.Vieni, santo Imeneo,
Seconda i nostri voti e i nostri canti;
Scorgi i beati amanti,
L’uno, e l’altro celeste semideo
Stringi il nodo fatal santo Imeneo.
Deh mira ò Pastor Fido
Dopo lagrime tante,
E dopo tanti affanni ove sè giunto.
Non è questa colei, che t’era tolta
Da le leggi del cielo, e de la terra?
Dal tuo crudo destino?
Da le sue caste voglie?
Dal tuo povero stato?
Da la sua data fede, e da la morte?
Eccola tua, Mirtillo.
Quel volto amato tanto, e que’ begli occhi,
Quel seno, e quelle mani,
E quel tutto, che miri, & odi, e tocchi
Da te già tanto sospirato in vano
Sarà hora mercede