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Corre à veder la fortunata coppia;
Ogn’un la riverisce, ogn’un l’abbraccia.
Chi loda la pietà, chi la costanza
Chi le grazie del ciel, chi di natura.
Risuona il monte, e ’l pian, le valli, e i poggi
Del pastor fido il glorioso nome.
O ventura d’amante
Il divenir sì tosto
Di povero pastore un semideo,
Passar in un momento
Da morte à vita, e le vicine esequie
Cangiar con sì lontane,
E disperate nozze,
Ancor che molto sia,
Corisca, è però nulla.
Ma goder di colei, per cui morendo
Anco godeva? di colei, che seco
Volle si prontamente
Concorrer di morir, non che d’amare?
Correr in braccio di colei, per cui
Dianzi si volentier correva à morte,
Questa è ventura tal, questa è dolcezza
Ch’ogni pensiero avanza.
E tu non ti rallegri? e tu non senti
Per Amarilli tua quella letizia,
Che sent’io per Mirtillo?
Cor.Anzi sì pur Ergasto:
Mira come son lieta. Erg. ò se tu havessi
Veduta la bellissima Amarilli,