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Anco fin ne l’inferno,
Nè hoggi e’ sia luogo di pene eterno.
Cor.Quanto è lieto costui. E. selve beate,
Se sospirando in flebili susurri,,
Al nostro lamentar vi lamentaste,
Gioite anco al gioire, e tante lingue
Sciogliete quante frondi
Scherzano al suon di queste
Piene del gioir nostro aure ridenti.
Cantate le venture, e le dolcezze
De’ duo beati amanti. Cor. Egli per certo
Parla di Silvio, e di Dorinda. in somma
Viver bisogna. tosto
Il fonte de le lagrime si secca,
Ma il fiume de la gioia abonda sempre.
De la morta Amarilli,
Ecco più non si parla, e sol s’ha cura
Di goder con chi gode. ed è ben fatto.
Pur troppo è pien di guai la vita humana.
Ove si và si consolato, Ergasto?
A nozze forse? Er. E tu l’hai detto à punto.
Inteso hai tu l’avventurosa sorte
De’ duo felici amanti? udisti mai
Caso maggior, Corisca? Cor. i l’hò da Linco
Con molto mio piacer pur hora udito,
E quel dolor ho mitigato in parte,
Che per la morte d’Amarilli i’ sento.
Erg.Morta Amarilli? e come? e di qual caso
Parli tu hora? ò pensi tu ch’io parli?