Del ferro penetrar con altro ferro
Si poteva, ò doveva.
Ma troppo era pietosa, e troppo amante,
Per sì cruda pietà la man di Silvio.
Con sì fieri stromenti
Certo non sana i suoi feriti Amore.
Quantunque à la fanciulla innamorata
Sembrasse che ’l dolor si raddolcisse
Tra le mani di Silvio:
Il qual per ciò nulla smarrito disse,
Quinci uscirai ben tu ferro malvagio,
E con pena minor, che tu non credi.
Chi t’ha spinto quì dentro
E ben anco di trartene possente:
Ristorerò con l’uso de la caccia
Quel danno, che per l’uso
De la caccia patisco.
D’un herba hor mi soviene,
Ch’è molto nota à la silvestre capra,
Quand’hà lo stral nel saettato fianco:
Essa à noi la mostrò, natura à lei.
Nè gran fatto è lontana. indi partissi,
E nel colle vicin subitamente
Coltone un fascio, à noi se’n venne, e quivi
Trattone succo e misto
Con seme di verbena, e la radice
Giuntavi del centauro, un molle empiastro
Ne feo sopra la piaga.
Oh mirabil virtù. cessa il dolore