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Mentre penso di te; non mi sovviene,
E si disperde il mio diletto, quasi
Poca stilla insensibile confusa
Ne l’ampio mar de le dolcezze tue.
Oh benedetto sogno,
Sogno non già, ma vision celeste,
Ecco ch’Arcadia mia,
Come dicesti tu sarà anchor bella.
Tir.Ma che tardi Montano?
Da noi più non attende
Vittima humana il cielo.
Non è più tempo di vendetta, e d’ira,
Ma di grazia, e d’amore. hoggi comanda
La nostra Dea, che’n vece
Di sacrifizio orribile, e mortale;
Si faccian liete, e fortunate nozze.
Ma dimmi tu quant’hà di vivo il giorno?
Mon.Un’hora, ò poco più. Tir. Cosi vien sera?
Torniamo al tempio, e quivi immantinente
La figliuola di Titiro, e’l tuo figlio
Si dian la fede maritale, e sposi
Divengano d’amanti, e l’un conduca
L’altra ben tosto à le paterne case.
Dove convien prima che’l sol tramonti,
Che sian congiunti i fortunati heroi.
Così comanda il ciel. tornami figlio
Onde m’hai tolto, e tu Montan, mi segui.
Mon.Ma guarda ben Tirenio,
Che senza violar la santa legge