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   Mon.Troppo il conosci. ò quanto
   Ti dorrà poi Tirenio
   Ch’ei ti sia tanto noto, e tanto caro
   Tir.Lodo la tua pietà, c’humana cosa
   È l’haver degli afflitti
   Compassione, ò figlio. nondimeno
   Fa’ pur che seco i’ parli.
   Mon.Veggio ben’hor, che ’l cielo
   Quanto haver già solevi
   Di presaga virtute in te sospende.
   Quel padre, che tu chiedi,
   E con cui brami di parlar, son io.
   Tir.Tu padre di colui, ch’è destinato
   Vittima à la gran Dea?
   Mon.Son quel misero padre
   Di quel misero figlio.
   Tir.Di quel fido pastore,
   Che per dar vita altrui, s’offerse à morte?
   Mon.Di quel, che fa morendo,
   Viver, chi gli dà morte.
   Morir chi gli diè vita. Tir. e questo è vero?
   Mon.Eccone il testimonio.
   Car.Ciò che t’hà detto è vero.
   Tir.E chi sè tu che parli? Car. Io son Carino
   Padre fin qui di quel garzon creduto.
   Tir.Sarebbe questo mai quel tuo bambino,
   Che ti rapì il diluvio? Mon. Ah tu l’hai detto,
   Tirenio. Tir. E tu per questo
   Ti chiami padre misero Montano?