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Che per te lieto, ed opportuno giunga.
Mon.Che novità vegg’io padre Tirenio?
Tu fuor del tempio? ove ne vai? che porti?
Tir.A te solo ne vengo,
E nuove cose porto, e nuove cerco.
Mon.Come teco non è l’ordine sacro?
Che tarda? ancor non torna
Con la purgata vittima, e col resto,
Ch’à l’interrotto sacrificio manca?
Tir.O quanto spesso giova
La cecità degli occhi al veder molto
Ch’alhor, non traviata
L’anima, ed in se stessa
Tutta raccolta, suole
Aprir nel cieco senso occhi lincei.
Non bisogna Montano
Passar si leggermente alcuni gravi
Non aspettati casi,
Che tra l’opere humane han del divino.
Però che i sommi Dei
Non conversano in terra,
Nè favellan con gli huomini mortali,
Ma tutto quel di grande, ò di stupendo,
Ch’al cieco caso il cieco volgo ascrive
Altro non è che favellar celeste:
Così parlan trà noi gli eterni Numi,
Queste son le lor voci
Mute à l’orecchie, e risonanti al core
Di chi le ’ntende. ò quattro volte, e sei