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ATTO QUINTO

SCENA VI.

TIRENIO, MONTANO,

Carino.


   
AA
FFRETTATI mio figlio,

   Ma con sicuro passo,
   Si ch’i’ possa seguirti, e non inciampi
   Per questo dirupato, e torto calle
   Col piè cadente, e cieco.
   Occhio sè tu di lui, come son’io
   Occhio de la tua mente,
   E quando sarai giunto
   Innanzi al sacerdote, ivi ti ferma.
   Mon.Ma non è quel, che colà veggio il nostro
   Venerando Tirenio,
   Ch’è cieco in terra, e tutto vede in cielo?
   Qualche gran cosa il move;
   Che da molt’anni in quà non s’è veduto
   Fuor de la sacra cella.
   Car.Piaccia à l’alta bontà de’ sommi Dei,


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