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E con un soffio del tuo sdegno ardente
Me folgorando non ancidi ò Giove?
Ma se cessa il tuo strale
Non cesserà il mio ferro.
Rinnoverò d’Aminta
Il doloroso esempio,
E vedrà prima il figlio estinto il padre,
Che ’l padre uccida di sua mano il figlio.
Mori dunque, Montano. hoggi morire
A te tocca, à te giova.
Numi, non sò s’io dica
Del cielo, ò de l’inferno,
Che col duolo agitate
La disperata mente,
Ecco il vostro furore,
Poi che così vi piace, hò già concetto.
Non bramo altro, che morte, altra vaghezza
Non ho che del mio fine.
Un funesto desio d’uscir di vita
Tutto m’ingombra, e par, che mi conforte.
A la morte à la morte
Car.O infelice vecchio,
Come il lume maggiore
La minor luce abbaglia,
Cosi il dolor, che del tuo male i sento,
Il mio dolore hà spento.
Certo sè tu d’ogni pietà ben degno.