Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Resta, Dameta, e dimmi
Conosci tu costui? Dam. mi par di sì, ma dove
Già non sò dirti, ò come. Ca. hor io di tutto
Ben ricordar farollo. Mon. à me tu prima
Lascia favellar seco. e non t’incresca
D’allontanarti alquanto. Ca. e volentieri
Fò quanto mi comandi. Mon. hor mi rispondi
Dameta, e guarda ben di non mentire.
Car.Che sarà questo? ò Dei.
Mon.Tornando tu da ricercar (già sono
Vent’anni) il mio bambin, che non la culla
Rapì il fiero torrente;
Non mi dicesti tu che le contrade
Tutte, che bagna Alfeo cercate havevi
Senz’alcun frutto? Dam. e perche ciò mi chiedi?
Mon.Rispondi à questo pur. non mi dicesti
Che ritrovato non l’avevi? Dam. il dissi.
Mon.Hor che bambino è quello,
Ch’alhor donasti in Elide à colui
Che qui t’hà conosciuto? Dam. hor son vent’anni,
E vuoi, ch’un vecchio si ricordi tanto?
Mon.Ed egli è vecchio, e pur se ne ricorda.
Dam.Più tosto egli vaneggia. M. Hor il vedremo.
Dove sè peregrino? Ca. Eccomi. D. ò fosti
Tanto sotterra. Mon. dimmi
Non è questo il pastor, che ti fè il dono?
Car.Questo per certo. Dam. e di qual dono parli?
Car.Non ti ricordi tù quando nel tempio
De l’Olimpico Giove; havendo quivi