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E pur tenero padre, nondimeno
Se questo fosse del mio Silvio il capo,
Già non sarei men pronto
A far di lui, quel che del tuo far deggio.
Che sacro manto indegnamente veste
Chi, per publico ben del suo privato
Comodo non si spoglia
Car.Lascia ch’i ’l baci almen prima che mora.
Mon.E questo molto meno. Car. ò sangue mio,
E tu ancor sè si crudo,
Che non rispondi al tuo dolente padre?
Mir.Deh Padre homai t’acqueta. Mon. ò noi meschini
Contaminato è ’l sacrificio. ò Dei
Mir.Che spender non potrei più degnamente
La vita che m’hai data.
Mon.Troppo ben m’avisai.
Ch’à la paterne lagrime costui
Romperebbe il silenzio.
Mir.Misero, qual errore
Hò io commesso, ò come
La legge del tacer m’uscì di mente?
Mon.Ma che si tarda? sù, ministri: al Tempio
Rimenatelo tosto,
E ne la sacra cella un’altra volta
Da lui si prenda il volontario voto.
Quì poscia ritornandolo portate
Con esso voi per sacrificio novo
Nov’acqua, novo vino, e novo foco.
Sù speditevi tosto,
Che già s’inchina il Sole.