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   Si contendea tra lor, come s’a punto
   Fosse vita il morire, il viver morte.
   Oh anime ben nate. ò coppia degna
   Di sempiterni honori,
   O vivi, e morti gloriosi amanti
   Se tante lingue havessi, e tante voci
   Quant’occhi il cielo, e quante arene il mare,
   Perderien tutte il suono, e la favella
   Nel dir’à pien le vostre lodi immense.
   Figlia del cielo eterna,
   E gloriosa donna,
   Che l’opre de mortali al tempo involi,
   Accogli tu la bella historia, e scrivi
   Con lettre d’oro in solido diamante
   L’alta pietà de l’uno, e l’altro amante.
   Tit.Ma qual fin hebbe poi
   Quella mortal contesa?
   Mes.Vinse Mirtillo. ò che mirabil guerra,
   Dove del vivo ebbe vittoria il morto.
   Però che ’l sacerdote
   Disse à la figlia tua, quetati Ninfa,
   Che campar per altrui
   Non può, chi per altrui s’offerse à morte,
   Cosi la legge nostra à noi descrive.
   Poi comandò, che la donzella fosse
   Si ben guardata, che ’l dolore estremo
   A disperato fin non la traesse.
   In tale stato eran le cose, quando
   Di te mandommi à ricercar Montano.