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   Non vacillar, ma và dritto, e sodo,
   Che ti bisogna sai? questo è ben altro
   Trionfar che d’un teschio.
   Sil.Dimmi, Dorinda mia come ti punge
   Forte lo stral? D. Mi punge sì, cor mio
   Ma nelle braccia tue
   L’esser punta m’è caro, e ’l morir dolce.


                    CHORO


   
OO
BELLA età de l’oro,

   Quand’era cibo il latte
   Del pargoletto mondo, e culla il bosco;
   E i cari parti loro
   Godean le greggi intatte
   Nè temea il mondo ancor ferro, nè tosco
   Pensier torbido, e fosco
   Al hor non facea velo
   Al Sol di luce eterna.
   Hor la ragion, che verna
   Tra le nubi del senso, ha chiuso il cielo.
   Ond’è ch’il peregrino
   Và l’altrui terra, e ’l mar turbando il pino
Quel suon fastoso, e vano,
   Quell’inutil soggetto
   Di lusinghe, di titoli, e d’inganno,
   C’honor dal volgo insano
   Indegnamente è detto;