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Sil.O dolce uscir di vita,
Se Silvio m’ha ferita.
Lin.Eccolo à punto in atto
Ed in sembiante tal, che da se stesso
Par che s’accusi. Hor sia lodato il cielo
Silvio, che sè pur’ito
Dimenandoti sì per queste selve
Con cotesto tuo arco,
E cotesti tuoi strali onnipotenti,
Ch’un colpo hai fatto da maestro. dimmi,
Tu che vivi da Silvio, e non da Linco:
Questo colpo, c’hai fatto hai si leggiadro
E fors’egli da Linco, ò pur da Silvio?
O fanciul troppo savio
Havessi tu creduto
A questo pazzo vecchio
Rispondimi infelice
Qual vita fia la tua, se costei more?
Sò ben che tu dirai,
Ch’errasti, e di ferir credesti un lupo,
Quasi non sia tua colpa il saettare
Da fanciul vagabondo, e non curante,
Senza veder s’huomo saetti, ò fera.
Qual caprar per tua vita, ò qual bifolco
Non vedestu coperto
Di così fatte spoglie? eh Silvio Silvio
Chi coglie acerbo il senno
Maturo sempre ha d’ignoranza il frutto.
Credi tu garzon vano,