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   Ma che vò io cercando
   Armi, s’armato sono?
   Se quest’altro quadrello
   Il và à ferir nel vivo; oime che veggio?
   Oime Silvio infelice,
   Oime che hai tu fatto?
   Hai ferito un pastor sotto la scorza
   D’un lupo, ò fiero caso, oh caso acerbo,
   Da viver sempre misero, e dolente,
   E mi par di conoscerlo il meschino;
   E Linco è seco, che ’l sostiene, e regge.
   O funesta saetta, ò voto infausto,
   E tu che la scorgesti,
   E tu che l’esaudisti
   Nume di lei più infausto, e più funesto
   Io dunque reo de l’altrui sangue? io dunque
   Cagion de l’altrui morte? io che fui dianzi
   Per la salute altrui
   Sì largo sprezzator de la mia vita
   Sprezzator del mio sangue?
   Và getta l’armi, e senza gloria vivi,
   Profano cacciator, profano arciero.
   Ma ecco lo infelice,
   Di te però men infelice assai.


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