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M’ha consigliato il Satiro, sò certo
Ch’accusando la fè, ch’ella m’ha data,
Senza alcun fallo i’ la farei morire.
Ma non hò già sì basso cor, che basti
Mobilità di femmina à turbarlo:
Troppo felice, ed honorata fora
La femminil perfidia, se con pena
Di cor virile, e con turbar la pace
E la felicità d’alma ben nata
S’havesse à vendicar. hoggi Corisca
Per me dunque si viva, ò per dir meglio
Per me non moia, e per altrui si viva,
Sarà la vita sua vendetta mia,
Viva à l’infamia sua, viva al suo drudo.
Poich’è tal, ch’io non l’odio, ed hò più tosto
Pietà di lei che gelosia di lui.
ATTO QUARTO
SCENA VIII
SILVIO