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   Per te vittorioso.
   CC.O fanciul glorioso,
   Vera stirpe d’Alcide,
   Che fere già sì mostruose ancide




ATTO QUARTO



SCENA VII




CORIDONE



   
SS
ON ben io stato infin’à quì sospeso

   Nel prestar fede à quel che di Corisca
   Testè m’hà detto il Satiro; temendo
   Non sua favola fosse à danno mio,
   Cosi da lui malignamente finta.
   Troppo dal ver parendomi lontano,
   Che nel medesmo loco, ov’ella meco
   Esser dovea (se non è falso quello,
   Che da sua parte mi recò Lisetta)
   Sì repentinamente hoggi sia stata
   Con l’adultero colta. Ma nel vero
   Mi par gran segno, e mi perturba assai
   La bocca di quest’antro, in quella guisa
   Ch’egli à punto m’ha detto, e che si vede,