Pagina:Pastor fido.djvu/177


   Questi d’Arcadia i più pregiati, e chiari
   Non sò se debbia dir pastori, ò padri
   E che tale, e che tanta, e sì famosa,
   E sì vaga donzella, e sì lontana
   Dal natural confin de la tua vita,
   Così t’appressi al rischio de la morte;
   Chi sà questo, e non piange, e non sen’duole,
   Huomo non è, ma fera in volto humano.
   Am.Se la miseria mia fosse mia colpa,
   Nicandro, e fosse, come credi, effetto
   Di malvagio pensiero,
   Si come in vista par d’opra malvagia;
   Men grave assai mi fora,
   Che di grave fallire
   Fosse pena il morire:
   E ben giusto sarebbe,
   Che dovesse il mio sangue
   Lavar l’anima immonda,
   Placar l’ira del cielo,
   E dar suo dritto à la giustizia humana.
   Così pur i’ potrei
   Quetar l’anima afflitta,
   E con un giusto sentimento interno
   Di meritata morte
   Mortificando i sensi,
   Avezzarmi al morire,
   E con tranquillo varco
   Passar fors’anco à più tranquilla vita.
   Ma troppo oime Nicandro


L