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ATTO QUARTO
SCENA V
NICANDRO, AMARILLI.
EN duro cor havrebbe ò non havrebbe
Più tosto cor. nè sentimento humano
Chi non havesse del tuo mal pietate
Misera Ninfa, e non sentisse affanno
De la sciagura tua tanto maggiore,
Quanto men la pensò, chi più la ’ntende:
Che ’l veder sol cattiva una donzella
Venerabile in vista, e di sembiante
Celeste e degna à cui consagri il mondo,
Per divina beltà vittime, e tempi,
Condur vittima al tempio: è cosa certo
Da non veder se non con occhi molli.
Ma chi sà poi di te come sè nata
Ed à che fin sè nata, e che sè figlia
Di Titiro, e che nuora di Montano
Esser dovevi, e ch’ambidue pur sono