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Le nozze de’ lor figli
Da lor bramate tanto.
Per questo solo in un medesmo tempo
Fur le vittime offerte,
E fatto il sacrificio
Solennemente, e con si lieti auspici,
Che non fur viste mai
Nè viscere più belle
Nè fiamma più sincera, ò men turbata,
Onde, da questi segni
Mosso il cieco indovino:
Hoggi, disse, à Montano
Sarà il tuo Silvio amante, e la tua figlia
Hoggi Titiro sposa.
Vanne tu tosto à preparar le nozze.
Oh insensate, e vane
Menti degli indovini, e tu di dentro
Non men, che di fuor cieco,
S’à Titiro l’esequie
In vece de le nozze havessi detto
Ti potevi ben dir certo indovino.
Già tutti consolati
Erano i circostanti, e i vecchi padri
Piangean di tenerezza,
E partito era già Titiro, quando
Furon nel Tempio horribilmente uditi
Di subito, e veduti
Sinistri auguri, e paventosi segni,
Nunzi de l’ira sacra.