E ben ha gran ragion Silvio se l’ama.
Come irato leon, che ’l fiero corno
De l’indomito Tauro
Hora incontri, hora fuga,
Una sola fiata
Che nel tergo l’afferri
Con le robuste branche,
Il ferma sì, ch’ogni poter n’emunge,
Tale il forte Melampo
Fuggendo accortamente
Gli spessi giri, e le mortali rote
Di quella fera mostruosa, al fine
L’assannò ne l’orecchia,
E dopo haverla impetuosamente
Prima crollata alquante volte, e scossa,
Ferma la tenne sì, che potea farsi
Nel vasto corpe suo, quantunque altrove
Leggermente ferito
Di ferita mortal certo disegno.
Alhor subitamente il mio bel Silvio,
Invocando Diana
Drizza tu questo colpo,
Disse, ch’à te fo voto
Di sacrar santa Dea l’horribil teschio.
E ’n questo dir da la faretra d’oro
Tratto un rapido strale,
Fin da l’orecchia al ferro
Tese l’arco possente,
E nel medesmo punto