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   Che quinci poco prima
   Di me s’era partito. onde mi venne
   Tosto pensier di travestirmi, e ’n questi
   Habiti suoi servili
   Nascondermi sì ben, che trà pastori
   Potessi per pastore esser tenuta,
   E seguir, e mirar comodamente
   Il mio Silvio. Lin. e ’n sembianza di lupo
   Tu sè ita ala caccia,
   E t’han veduta i cani, e quinci salva
   Se’ ritornata? hai fatto assai Dorinda.
   Dor.Non ti maravigliar Linco, che i cani
   Non potean far’offesa
   A chi del signor loro
   È destinata preda.
   Quivi confusa in frà la spessa turba
   De’ vicini pastori,
   Ch’eran concorsi à la famosa caccia
   Stav’io fuor de le tende
   Spettatrice amorosa
   Via più del cacciator, che de la caccia.
   A ciascun moto de la fera alpestre
   Palpitava il cor mio,
   A ciascun atto del mio caro Silvio
   Correa subitamente
   Con ogni affetto suo l’anima mia.
   Ma il mio sommo diletto
   Turbava assai la paventosa vista
   Del terribil Cignale


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