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E tutto trar da le sue sedi il mondo.
Ma perche mi comandi
Ch’io dica poco (ah cruda)
Poco dirò, s’io dirò sol ch’io moro;
E men farò morendo,
S’io miro à quel, che del mio strazio brami.
Ma farò quello, oime, che sol m’avanza,
Miseramente amando.
Ma, poich’io sarò morto, anima cruda
Havrai tu almen pietà de le mie pene?
Deh bella, e cara, e sì soave un tempo
Cagion del viver mio, mentre à Dio piacque,
Volgi una volta, volgi
Quelle stelle amorose,
Come le vidi mai, così tranquille,
E piene di pietà prima ch’i’ moia,
Che ’l morir mi sia dolce,
E dritto è ben, che se mi furo un tempo
Dolci segni di vita, hor sien di morte
Que’ begli occhi amorosi,
E quel soave sguardo,
Che mi scorse ad amare
Mi scorga anco à morire,
E chi fù l’alba mia,
Del mio cadente dì l’Espero hor sia.
Ma tu più che mai dura
Favilla di pietà non senti ancora,
Anzi t’innaspri più, quanto più prego.
Cosi senza parlar dunque m’ascolti?