Che con pensiero humano,
A pena il capiria, ciò che capire
Puote in pensiero humano.
Ch’i’ t’ami, e t’ami più de la mia vita,
Se tu nol sai crudele,
Chiedilo à queste selve,
Che te’l diranno, e tel diran con esse
Le fere loro, e i duri sterpi e i sassi
Di questi alpestri monti,
Ch’i’ hò si spesse volte
Inteneriti al suon de’ miei lamenti.
Ma che bisogna far cotanta fede
De l’amor mio, dov’è bellezza tanta?
Mira quante vaghezze ha ’l ciel sereno,
Quante la terra, e tutte
Raccogli in picciol giro, indi vedrai
L’alta necessità de l’arder mio.
E come l’acqua scende, e ’l foco sale
Per sua natura, e l’aria
Vaga, e posa la terra. e ’l ciel s’aggira,
Cosi naturalmente à te s’inchina,
Come à suo bene il mio pensiero, e corre
A le bellezze amate
Con ogni affetto suo l’anima mia,
E chi di traviarla
Dal caro oggetto suo forse pensasse,
Prima torcer potria
Da l’usato cammino e cielo, e terra
Ed acqua, ed aria, e foco,