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poesia popolare eroica civile 195


pierino

     Esso nacque e sua madre
morì. La Morte per il suo cammino
come è distratta a volte!
dimenticò di prendere il bambino.
Un anno dopo, il padre
riprese moglie, e il bimbo
aveva torto d’esserci. Un buon vecchio
l’esserino accettò, ch’era di troppo.
Chiusi gli occhi tenea nella sua culla
e la boccuccia mezza aperta al sonno:
il vecchio in braccio si recò quel nulla
caldo e divenne madre.
                                          Era suo nonno.

    Quando si resta al mondo
un po’ di più, che c’è di meglio a fare
ch’essere mite e buono?
essere quello che, via via che passa,
gente ne spera il piccoletto dono?
quello che, gente picchia alla sua porta,
ed e’ s’affaccia col pio capo bianco?
quello che prende su ciò ch’ha lasciato
di sè la madre morta?
quello che al bimbo che ricerca il petto
di mamma, e annaspa con le sue manine,
porta la capra che lascia il capretto
sopra le balze alpine?

     Dunque Pierino nacque,
fu povero orfanello, ebbe gli occhioni
di cielo col riflesso