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poesia popolare eroica civile | 183 |
— “Sì: va da lei„ — “Con te? „ — “Vengo più tardi„
— “Senza te, no„ — “Perchè?„ — “Perchè non voglio
che ti faccian del male„.
Allora il padre
parlò sommesso al capo della schiera:
— “Lasciatemi il colletto, e per la mano
sol mi tenete. Io gli dirò — Tra poco — .
Mi darà retta. Mi fucilerete
allo svolto, più là, dove vorrete„.
— “Sia„ disse il capo, liberando a mezzo
il prigioniero. Il padre disse: “Vedi?
Noi siamo amici. Vado a far due passi
con questi amici. Sii savio. Ritorna!„
Il bimbo porse al bacio ultimo il viso,
e persuaso tornò via.
— “Noi siamo
liberi„ disse il padre ai vincitori:
“su, fate pure: dove debbo andare?„
Allor su quella folla insanguinata
un infinito brivido trascorse,
e il popolo gridò: — “Va da tuo figlio!„
amerighetto
Re Carlomagno dalla barba bianca
torna di Spagna. È triste in cuore: esclama
dentro sè: “Roncisvalle! Roncisvalle!
Gan traditore!„ chè il nepote Orlando
è morto là coi dodici suoi Pari.
Ed ora il boscaiuol della montagna
grave e sereno nella sua capanna
è rientrato, con ai passi il cane:
bacia la moglie in fronte, e dice: è fatto.