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172 traduzioni e riduzioni

ed in Sassonia      e’ fa ciò ch’e’ domanda:
ne conquistai      Guales Iscozia Islanda
e Inghilterra      dove egli tien sua stanza.
Io presi n’ho      paesi e terre tante
che Carlo tien,      che ha la barba bianca.
Molto mi pesa      e duol di questa spada:
meglio morire      che in Pagania rimanga.
Signor Dio padre,      onta difendi a Francia„. AOI

Orlando fiede      in una pietra bigia,
ne taglia via      quant’io non vi so dire.
La spada crocchia      e non si spezza e sbricia:
in contro il cielo      in alto s’è fuggita.
Il conte vede      che non la rompe mica
e dolce assai      tra sè la piange e dice:
“Eh! Durendal,      come sei bella e pia!
Nel pugno d’oro      assai ce n’è reliquie:
San Pietro un dente,      il sangue San Basilio,
capelli ci ha      monsignor San Dionigi,
e di sua veste      un po’ santa Maria.
Non t’hanno aver      pagani in sua balìa:
da Cristiani      tu devi esser servita.
Uomo non t’abbia      che faccia codardìa.
Molt’ampie terre      io ho con te conquise,
che Carlo tien,      ch’ha la barba fiorita.
L’imperator      n’è sì barone e ricco„. AOI

Orlando sente      che la morte lo prende
e dalla testa      sopra il cuor gli discende:
e sotto un pino      andato egli è correndo.
Sull’erba verde      egli si colca è stende;
sotto di sè      la spada e il corno mette;
volta la testa      alla pagana gente.
Per ciò l’ha fatto,      ch’e’ vuole veramente
che Carlo dica      e tutta la sua gente,