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poesia popolare eroica civile 163


iii

Dopo dieci anni, dieci tutti intieri,
Breùs, il cavalier de’ cavalieri,

sostò pensoso avanti quel castello.
Era fradicio e rotto il ponticello.

Entrò pensoso nella corte antica:
c’era tant’erba, c’era tanta ortica.

Il rovo vi crescea come una siepe,
e la muraglia piena era di crepe.

L’edera aveva la muraglia invasa:
l’erba copria la soglia della casa.

E l’uscio era imporrito e tristo a mo’
di tomba. Egli picchiò, picchiò, picchiò...

Ecco alfine una donna, ecco una donna
antica e cieca, che gli aprì. “Voi, nonna,

mi potete albergar per questa notte?„
“Albergar vi si può per questa notte,

albergar vi si può di tutto cuore,
ma l’albergo non è forse il migliore.

Chè questa casa è tutta in abbandono
da che il figlio partì, dieci anni sono„.

Era discesa una donzella in tanto,
che appena lo guardò, ruppe in un pianto.

iv

“Perchè piangete, buona damigella?
perchè piangete, cara damigella?„