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favole | 143 |
ma ti posso mostrare onde ricoglierne.
Ve’ quel riccone che s’avanza. Tiragli,
che buon per te! —
lo sparviero e il cacciatore
S’era ficcato lo sparvier nel nidio
dell’usignolo, a lui facendo insidia.
Trovò soli i piccini. Esso al pericolo
vola e lo prega: — Lascia stare i piccoli! —
— Bene, fa lo sparviero; ma tu cantami
con la tua voce un canzoncino in quilio. —
Egli che si sentiva, figuratevi,
cadere il cuore, tuttavia canticchia
piagnuccolando, come può, alla meglio.
— Questo, egli fa, non è cantare, e un piccolo
ciuffa e comincia a bezzicarlo. Ora eccoti
un cacciatore quatto quatto, adagio
adagio, leva una sua canna, al vischio
lo prende, e giù che a terra te lo caccia.
Chi certe trame para agli altri, badisi
che gli altri lui non prendano alla pania.
il capretto e il lupo
Una capra che aveva un suo lattonzolo
e ne faceva diligente guardia,
un giorno ch’ella se ne usciva a pascere,
— Bada, gli disse, scioccherello, all’uscio,
che tu non apra, perchè intorno bazzica
certa gentaglia, e non si sa... — Poi vassene.