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142 | traduzioni e riduzioni |
la testa della scimia
Un tale in beccheria vide una scimia,
tra l’altre carni che vi si vedevano,
appesa, e disse: — Di che sa, beccaio? —
quei, per gioco: — Tale il capo, imagina,
tale il sapore — Or questo è più festevole
motto che vero. Certi Adoni, pessimi
trovai; certi ceffi, galantissimi.
l’uomo e gli alberi
Chi soccorre i nemici alfin ci scapita.
Un tal che aveva la bipenne, agli alberi
disse: — Di legno or ci vorrebbe il manico,
e saldo. — L’oleastro, essi rispondono,
è il fatto tuo. — Prese egli il dono, e il manico
adattando alla scure eccolo all’opera.
Or mentre sceglie gli alberi da fendere,
la quercia, è fama, così disse al frassino:
— Noi s’ha, fratello, quello che si merita.
esopo e il biricchino
buon successo trae molti allo sdrucciolo.
Un monello ad Esopo tira un ciottolo.
— Bene, fa lui. To’ questo, dice: è un picciolo. —
E poi riprende: — altro non ho, per Ercole!