Pagina:Pascoli - Traduzioni e riduzioni, 1923.djvu/155


catullo - orazio - virgilio 135

vanno armati, ma levano un ululo e, fatta la schiera,
ecco con quadruplo tonfo gli zoccoli pestano il campo.



le api al lavoro



Vegliano a l’opra del cibo alcune, e secondo la legge
vanno a ’l lavoro ne’ campi, o tra le domestiche mura
l’intimo pianto di fiori ed il glutine molle di scorze
pongono a fondamenta de’ favi, e la cera tenace
su vi sospendono; ed altre rallevano i piccoli, pegno
dell’avvenire: ma altre vi stipano il limpido miele
liquide pareggiando con nettare puro le celle.
Trassero a sorte alcune di custodire le porte;
guardano al tempo or l’une or l’altre, se venga una scossa;
prendono il carico a chi sorviene, o postesi in fila
spingono via via da le stalle l’inutile mandra de’ fuchi.
L’opera ferve ed il miele ha un gran fragrare di timo.
Come se il fulmine in fretta con duttili masse i Ciclòpi
fabbricano, che di qua ne li striduli mantici il vento
prendono e soffiano, ed altri di là sfrizzante ne l’acqua
tuffano il bronzo: rimbomba d’un suon d’ancudine l’Etna:
levano con gran forza essi alto alto alto le braccia
tutti d’un colpo, e con forti tenaglie afferrano il ferro.



domizio marso in morte di virgilio e tibullo



Nella campagna de’ pii con Vergilio, a compagno, o Tibullo,
     Morte non giusta, mandò giovane ancora pur te;
che non cantasse più niuno, con gli elegi mesti, l’amore,
     o con il metro guerriero ire e battaglie di re.