Pur altre volte il vento udire il rullo 20facea di cupi timpani e l’acuto
squillo di trombe, andando al ciel lo spruzzo
salso del mare; e un secco fragor lungo
dava, ai macigni ed allo scoglio, d’urto.
Fuggiano il vento pallide le nuvole, 25accavallate all’orizzonte oscuro;
e palpitava scosso da un sussulto
il cielo, il cielo che v’è sempre azzurro.
Ma il sole allora limpido come oro,
scaldava i pingui cavoli nell’orto, 30le prime fave, i fiori del fagiolo.
E del fior d’uva già per l’alto poggio
spremea l’odore. E i petali di fuoco
già dei gerani trasparian dal boccio.
E luccicava l’àlbatro e l’alloro...