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Rossini 45




CANTO TERZO




I.



Fioriva il cielo azzurro già di stami
di fior di croco. «Io era innamorata
3di te, ma tu, che amai, non mi riami!

T’amai più che nessuno, più che tutti.
Doni ti feci meglio che una fata;
6ma non li prendi: a’ piedi te li butti!


Fui la tua schiava e t’ebbi come sire;
eppur ti feci, povera fanciulla,
9doni immortali: e tu li fai morire!

Io t’ho donato i canti dell’aurora,
quando sbocciava il tutto su, dal nulla:
12eppure al mondo niuno li ode ancora!»


Piangea la pura vergine: «Io so molti,
molti altri canti, ma perchè li canto,
15se tu sei come un morto, e non m’ascolti?