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Rossini | 35 |
II.
Lagrime salse le piovean dagli occhi.
Piangea la povera anima, una mano
3sul tenue seno e l’altra sui ginocchi.
«Oh! la tua buona Parvola, che chiudi
sola, laggiù, nel carcere lontano,
6pieno di spettri e di fantasmi nudi!
E mi spaura, chiusa in fondo anch’ella
come son chiusa io così pura e saggia,
9fragrante ancora dell’odor di stella,
la Bestia, ahimè! che mangia e ringhia e freme
sopra il presepe, e scalpita selvaggia
12tutta la notte! Noi vegliamo insieme,
la Bestia e io! così che i dolci modi
che ti cantai, che andavi zingarello
15di fiera in fiera, ora non più tu li odi.