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48 La Canzone del Paradiso

coi sicli in mano e col costato aperto
il Redentore... Il popolo gli è intorno
     con gli spontoni e coi ronconi.

Soffia nel corno, o guaita della torre;
20desta il palagio irto di merli, aduna
nella tubata i servi con le ancelle.
In vano il prete vi spruzzò sul capo
l’acqua lustrale e vi soffiò negli occhi
e v’unse d’olio. Voi non rinasceste.
25Ora il Comune e Popolo vi scioglie,
v’alita il nuovo spirito, vi tuffa
     nel fiume purificatore.

Tu che nel battifredo del convento
suoni compieta, onde s’attrista il cuore
30del peregrino, chè quel suon lontano
ciò gli ricorda ch’è vie più lontano:
a festa suona, per Gesù risorto.
Monaci salmeggianti, Egli è risorto,
e viene a tôrre i figli suoi, che i campi
35v’arano e l’orto zappano e la legna
     gemendo tagliano nel bosco.

Voi che nei torracchioni del castello
vegliate in armi, tra il guattir dei falchi,