Pagina:Pascoli - Canzoni di Re Enzio-La canzone del Paradiso, 1909.pdf/47

42 La Canzone del Paradiso


Libertà! L’hanno essi difesa in campo
più che la vita, come la lor fede;
meglio che il dritto, come il lor dovere;
20nel suo quel d’altri; libertà per tutti.
Chè nè è d’uno, se non è di tutti.
Stante il Consiglio del Comune augusto
tende le braccia, come al giuramento,
tende le mani, come con le spade.
25Oh! bel Comune, condurrai tu primo16
quei che già venne e non si vede ancora.
Da tanto aspetta fuori delle porte,
e vuole entrare e vuol mangiar la Pasqua.
Egli è vicino, e mansueto aspetta,
30seduto presso l’asina legata,
in ermo luogo, e il suo polledro a volte
     lo guarda, e torna a brucar l’erba.

Andrem per Lui coi bovi bianchi e rossi
e col Carroccio, e cingeremo in armi
35popolo santo l’ara nostra e l’arca.
Sarà la croce in alto sull’antenna,
saranno ai mozzi le lucenti spade.
Ci fermeremo tra il pulverulento
scalpitamento de’ cavalli ansanti,
40mentre i placidi bovi muggiranno.