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Il Re 49


È l’ánsito del Popolo, che passa
come un gran vento tra la sua criniera
fulva. Il leone vivo del Comune,38
il bello e forte suo leone in gabbia,
45esso è. Ma esso ha ben fratelli al mondo,
ch’escono, armati d’oro come stelle,
dalla serenità di Federigo39
Cesare Augusto! O nati dall’Aguglia!40
O re Currado! O principe Manfredi!
50O dritti stanti a guardia dell’impero
giovani figli dell’imperatore!
E conti e duchi e principi e landgravi
tutti d’un sangue! Dritto sta re Enzio,
re di Sardegna e di Gallura e Torri,
55conte degli aspri monti del Mollese,
e delle cupe selve in Val di Serchio,
e delle terre apriche al Mar di Luni,
signor della Versilia e di Varresso.41
Gli occhi del Re s’incontrano con gli occhi
               60del Popolo, in silenzio.

E scoppia acuto il suono delle trombe,
e grave romba il suon delle campane,
e vi si mesce il grido de’ fanciulli
e le femminee voci di preghiera;