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38 La Canzone del Carroccio


E fu l’Italia giovinetta, eterna,
su te, con te, Carroccio di Milano,
quel fin di maggio! Già sfiorian le rose.33
Andava lento in val d’Olona il plaustro.
65Il distruttore di città lo scorse:
gli si avventò coi cavalier di ferro,
ruppe le schiere, i sacri bovi attinse,34
l’azza scagliò contro la sacra antenna.
Allor su lui con novecento spade,
70splendide al sole, si gettò la Morte.

E quella sera il carro del convento,
il santo carro di Pontida, attese.
Reddiano stanchi i falciatori a vespro,
rossi di sangue, e rosso era di sangue
75il carro, e i bovi, che muggian sommesso.
Ma il canto andava, delle trombe, al cielo.
Rosso era il cielo, che s’empìa di stelle.
Lucean le stelle ai morti. In mezzo, eretto,
si riposava su l’enorme spada
               80Alberto da Giussano.35