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58 | antico sempre nuovo |
esse nascevano.... Oh! non invidiamo in tanto ai nostri figli eletti, che provano un’impazienza, una curiosità, una gioia — così strana per gli arroganti rinnegatori del passato — al primo ingresso nel Ginnasio (nè è sempre colpa loro se la gioia si muta talora in noia, se la curiosità cessa per manco d’alimento, se l’impazienza d’apprendere cede alla rassegnazione di non comprendere); non invidiamo a quei cari capi la più naturale via di esercitare le loro facoltà intellettive.
V.
Secol si rinnova. Sia. Torna giustizia. Ben venuta! Come imaginare questo rinnovamento e questo ritorno? Non vi è tempo in cui non sia stato desiderato. Ammettiamo che non mai così intensamente come ora. Quale sarebbe questo rinnovamento che secondo alcuni, dovrebbe abolire, barbarie nuova, il passato, e a ogni modo, se come l’antica, solo per qualche tempo oscuro o medio? Virgilio ci dà la formula della felicità ideale dell’uomo nella società:
neque ille
Aut doluit miserans inopem aut invidit habenti.
Noi saremo felici quando non avremo più occasione di lagrime e di strazio, di invidia e d’odio nel guardare i nostri vicini dell’atomo opaco. Si sogni questo placido avvenire! Anche sognare è un bene, perchè colui che fa il sogno cercherà di realizzarlo per la sua parte e nella sua facoltà. Ebbene? Questo avvenire di pace potrà, anzi dovrà distruggere l’educazione classica della gioventù? lo studio delle lin-